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Bollettino IACM del 25 Maggio 2004

USA: Il Vermont è il nono stato che permette l’uso medico della cannabis

Il 19 maggio il senato del Vermont ha approvato la delibera definitiva che ammette l’uso terapeutico della marijuana. Il governatore James Douglas ha affermato in séguito che ne consentirà la conversione in legge anche senza la sua firma. Il Vermont diventa dunque il nono stato che permette a pazienti qualificati di coltivare, possedere e usare cannabis a scopi medici senza il timore di essere arrestati in base alle leggi dello stato stesso; ed è il secondo stato dopo le Hawaii a far ciò attraverso il parlamento statale invece che per iniziativa degli elettori. Leggi analoghe sono già in vigore in Alaska, Arizona, California, Colorado, Hawaii, Maine, Nevada, Oregon e nello stato di Washington.

L’approvazione del decreto è il coronamento di tre anni di sforzi nel Vermont. Nonostante un plebiscitario supporto popolare, la delibera ha dovuto superare l’opposizione di potenti amministratori, tra cui il governatore uscente Howard Dean ed il suo successore James Douglas.

Contrariamente ad altri stati , è il dipartimento della pubblica sicurezza, da cui dipende la polizia di stato, e non il dipartimento della sanità ad essere responsabile per l’applicazione della legge. Questa permette ai pazienti di possedere solo tre piante di cannabis. Inoltre, la legge esige che il paziente e il suo curante si registrino presso il dipartimento della pubblica sicurezza, ed esige altresì che la marijuana sia tenuta in un locale chiuso a chiave accessibile solo al malato ed al suo curante.

Douglas ha affermato di ritenere che “i meccanismi atti a prevenire la distrazione della droga” sono serviti a convincere “la maggioranza dei rappresentanti del popolo – oltre a molti degli stessi cittadini del Vermont – che la conversione in legge di questa delibera era auspicabile”.

(Fonti: Associated Press del 19 maggio 2004, MPP del 20 maggio 2004)

Scienza: Secondo un nuovo studio, non c’è evidenza che l’uso di cannabis causi problemi psicologici

Vari rapporti indicano che i giovani che fanno uso di cannabis tendono a soffrire di disturbi psicologici e sociali. Sembra invece che manchi la dimostrazione di un legame diretto fra questi problemi e l’uso di cannabis, secondo i risultati di uno studio pubblicato su Lancet il 15 maggio.

“Le evidenze disponibili non provano che ci sia un’importante relazione causale fra l’uso di cannabis tra i giovani e il danno psicosociale, anche se non possono escludere la possibilità che una tale relazione esista” scrivono il Dr. John Mcleod e i suoi colleghi dell’Università di Birmingham.

“Ci sono molte prove che l’uso di cannabis sia associato a questi problemi, ma tale associazione potrebbe avere diverse altre spiegazioni” ha dichiarato Mcleod alla Reuters, citando fattori come le avversità nelle fasi iniziali della vita, che a loro volta potrebbero essere associate a uso di cannabis e problemi psicosociali. Mcleod e la sua équipe hanno effettuato una revisione critica di 48 studi di lunga durata, 16 dei quali hanno fornito informazioni di alta qualità sull’associazione fra il consumo di droghe illegali riferito da adolescenti e giovani adulti e l’insorgenza di successivi problemi psicologici o sociali.

“Le affermazioni sui presunti pericoli della cannabis sono spesso esagerate” è il commento del Dr. Franjo Grotenhermen del Nova-Institut in Germania. D’altra parte, “c’è ragione di ritenere che la cannabis può causare danni psicologici e sociali ai giovani anche se una vera e propria relazione causale non è stata ancora provata”, ha dichiarato alla Reuters. Ciononostante, “non c’è ragione di ritenere che la criminalizzazione abbia un effetto rilevante sulla diffusione dell’uso di cannabis fra i giovani”.

(Fonti: Reuters del 17 maggio 2004, Mcleod J et al. Lancet 2004; 363 [9421]: 1579-88; Grotenhermen F Lancet 2004; 363 [9421]: 1568-9)

Notizie in breve

Canada: La Bayer chiede di commercializzare il Sativex
La compagnia farmaceutica Bayer ha fatto richiesta di commercializzare un medicinale a base di cannabis in Canada. La Bayer e la GW Pharmaceuticals di Gran Bretagna hanno annunciato l’11 maggio di aver inoltrato richiesta presso il ministero della sanità per l’ottenimento dell’aerosol orale Sativex. Un portavoce del ministero canadese della sanità ha affermato che di regola ci vogliono circa 18 mesi perché il dipartimento decida se accogliere la richiesta. Un portavoce della Bayer ha dichiarato che le compagnie sono fiduciose, sulla base delle discussioni recentemente tenute con il ministero, che la richiesta sarà approvata. (Fonte: stampa canadese dell’11 maggio 2004)

Scienza: Sclerosi Multipla
Mediante un sondaggio anonimo basato su Internet ed effettuato da ricercatori australiani, pazienti affetti da sclerosi multipla sono stati interrogati su quanto vari fattori influivano sulla loro patologia. Da settembre 2001 a luglio 2002, un totale di 2529 persone hanno compilato il questionario. Fra i fattori comunemente percepiti come benefici sono stati citati l’uso di cannabis, i bagni freddi, la meditazione e le diete. Fra quelli avversi, sono stati ricordati l’ansia da superlavoro, l’esposizione alle alte temperature e le infezioni virali. (Fonte: Simmons RD et al. Mult Scler 2004 ; 10 [2]: 202-11)

Russia: Decriminalizzazione delle piccole dosi
Sono entrate in vigore il 12 maggio nuove leggi sulle droghe che decriminalizzano il possesso di piccole quantità di droghe. In base alla vecchia legislazione, il possesso di una sola sigaretta di cannabis poteva tramutarsi in una condanna a tre anni di reclusione. Secondo la nuova legge invece le persone trovate in possesso di una dose che non superi le 10 volte quella “media” non saranno imputate di un reato, ma saranno sanzionate con una multa. Il limite per la marijuana è di 20 g e per l’hashish di 5 g. Il possesso di una dose fra le 10 e le 50 volte quella media sarà punibile con una multa più consistente. (Fonte: Drug War Chronicle del 14 maggio 2004)

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