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Bollettino IACM del 27 Settembre 2006

Belgio/Spagna: Cannabis clubs legali in Spagna, prima nascita di un club in Belgio

Recentemente diversi “cannabis clubs” caritatevoli sono stati fondati in Spagnam la cui legalità è stata ora confermata da tribunali in Catalogna e Regione Basca. Le persone si uniscono per coltivare cannabis insieme e distribuirla ai membri del club a prezzo di costo. Solo i membri hanno accesso alle stanze di coltivazione e alla cannabis. In Spagna il commercio di cannabis è proibito ma il possesso per uso personale è legale. Un tribunale di Bilbao, la città più grande della regione basca, ha assolto 4 responsabili di un cannabis club con 66 membri dall’accusa di coltivazione illegale di 150 kg di cannabis (piante intere fresche, che hanno dato 17.4 kg di cannabis secca). 39 membri usano cannabis a scopo medico.

L’ENCOD (European Coalition for Just and Effective Drug Policies), un’organizzazione EURopea per il cambiamento delle leggi sulle droghe guarda ai cannabis clubs spagnoli come a un modello per gli altri paesi. Recentemente la prima associazione di coltivatori di cannabis è nata in Belgio, dove come in Spagna il possesso di cannabis per uso personale è legale.

(Fonte: El Confidential.com del 7 Agosto 2006, www.encod.org)

Scienza: Uso di cannabis non associato a fattori di rischio per malattie del cuore e del circolo

Secondo uno studio pubblicato nell’American Journal of Cardiology l’uso di cannabis non è associato con lo sviluppo di fattori di rischio per malattie cardiovascolari come infarto o ictus. Mentre l’uso acuto di cannabis è associato con aumento di appetito e alterazioni della pressione arteriosa, uno studio a lungo termine (lo studio CARDIA) con 3.617 partecipanti degli USA non ha trovato effetti dell’uso regolare di cannabis sulla pressione o sui lipidi nel sangue.

I partecipanti che hanno usato cannabis per più di 1.800giorni avevano un maggior apporto calorico, un maggior consumo di alcool, una pressione leggermente più alta e livelli di trigliceridi nel sangue un po’ più alti, ma un peso non maggiore e livelli di lipidi totali e glucosio nel sangue non maggiori della media degli altri partecipanti. Un’analisi più stretta ha rivelato che l’alcool era responsabile della maggior pressione e dei maggiori livelli di trigliceridi. I ricercatori hanno concluso che l’uso di cannabis "non era indipendentemente associato con fattori di rischio cardiovascolari, [ma] era associato con altri comportamenti non sani, come una dieta molto calorica, fumo di tabacco e uso di altre sostanze illecite."

Lo studio CARDIA sta valutando come le malattie di cuore si sviluppanbo negli adulti. Esso cominciò nel 1986 con un gruppo di 5115 uomini e donne bianchi e neri di età dai 18 ai 30 anni. I partecipanti sono stati selezionati in modo da avere all’incirca lo stesso numero di persone nei vari sottogruppi di razza, sesso e istruzione, in 4 città americane. Agli stessi partecipanti è stato chiesto di partecipare a esami di follow-up negli anni 1987-1988 (anno 2), 1990-1991 (anno 5), 1992-1993 (anno 7), 1995-1996 (anno 10), e 2000-2001 (anno 15).

(Fonte: Rodondi N, Pletcher MJ, Liu K, Hulley SB, Sidney S. Marijuana Use, Diet, Body Mass Index, and Cardiovascular Risk Factors (from the CARDIA Study). Am J Cardiol 2006;98(4):478-484.)

Scienza: Il THC inibisce il marker primario del morbo di Alzheimer

Scienziati dello Scripps Research Institute di La Jolla, California, hanno trovato che il THC inibisce la formazione di placche amiloidi, il marker patologico primario della malattia di Alzheimer. Lo studio, che sarà pubblicato in Molecular Pharmaceutics dice che il THC è "un inibitore significativamente superiore dell’aggregazione di placche amiloidi" rispetto a diversi farmaci attualmente approvati per la cura della malattia.

Secondo il nuovo studio sperimentale, il THC inibisce una proteina, che agisce come acceleratore della formazione di placche amiloidi nel cervello dei malati di Alzheimer. Sebbene gli esperti non siano d’accordo se la presenza di placche di beta-amiloide nelle aree critiche per la memoria e la cognizione sia un sintomo o una causa della malattia, esso rimane una caratteristica significativa della malattia. Con la sua forte capacità inibitoriam dice lo studio, il THC "potrebbe fornire una migliore terapia della malattia di Alzheimer" che attaccherebbe "sia i sintomi che la progressione" della malattia.

(Fonte: Press release by the Scripps Research Institute del 9 Agosto 2006, www.scripps.edu/news/press/080906.html)

Notizie in breve

Canada: Conferenza sull’AIDS
Per la prima volta una mostra sull’uso medico della cannabis è presente alla conferenza internazionale sull’AIDS. La mostra alla 16ma International AIDS Conference di Toronto è sponsorizzata dal Medical Marijuana Information Resource Centre (MMIRC) e dalla Canadian AIDS Society. "E' possibile che sarà l’unica volta, finché vedremo un cambiamento globale sulle politiche su questa pianta" dice Hilary Black, portavoce dell’MMIRC. Gli espositori approfittano del programma canadese sulla cannabis medica per presentare campioni di cannabis essiccata (Fonte: Reuters del 14 Agosto 2006)

USA: Supporto per la cannabis medica
L’American Federation of State, County and Municipal Employees, il maggior sindacato americano di lavoratori dei servizi pubblici, ha passato una risoluzione a favore della cannabis medica alla sua convenzione nazionale di Chicago l’8 Agosto. Questo sindacato diventa così l’ultima importante organizzazione a favore dell’accesso alla cannabis terapeutica. (Fonte: Drug War Chronicle dell’11 Agosto 2006)

Argentina: Uso medico
Tre membri della Camera bassa del Parlamento hanno proposto una misura che legalizzerebbe l’uso medico del THC. La misura dice che "dovrebbe essere considerato di permettere l’uso del composto chimico tetraidrocannabinolo (THC), sia di origine naturale che sintetica per usi medici o per la ricerca." Il ministro della salute Dr. Ginés González García ha espresso il suo sostegno. (Fonte: El Civismo del 19 Agosto 2006, www.elcivismo.com.ar/edicion/2006/agosto/19/7207masinfo02.htm)

Scienza: Epilessia
Secondo ricerche su animali, gli endocannabinoidi influenzano direttamente certe cellule nervose nell’ippocampo, proteggendo da attacchi epilettici. I ricercatori concludono che questa osservazione “può costituire un promettente obiettivo terapeutico per il trattamento delle condizioni associate con un eccesso di attività neuronale eccitatoria.” (Fonte: Monory K, et al. Neuron 2006;51(4):455-66.)

Scienza: Gravidanza
Secondo un articolo che sarà pubblicato su “Addiction”, l’uso di cannabis durante la gravidanza aumenta il rischio di uso di cannabis per i figli all’età di 14 anni. (Fonte: Day NL, et al. Addiction 2006;101(9):1313-22.)

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