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Bollettino IACM del 09 Febbraio 2004

Scienza: Gli endocannabinoidi sono responsabili per l’euforia dei corridori

Gli endocannabinoidi possono essere responsabili delle sensazioni di euforia che alcune persone provano quando fanno attività fisica, dicono i ricercatori del Georgia Tech di Atlanta e dell’Università di California a Irvine. Gli endocannabinoidi sono prodotti nel corpo e si legano nel cervello agli stessi recettori del THC, la sostanza psicoattiva della cannabis.

"L’esercizio è buono per la mente. Per i milioni di persone che lo fanno, questo non è un segreto”, ha detto il Dr. Arne Dietrich, primo ricercatore dello studio. "Fa ridurre lo stress e l’ansia, sopprime il dolore dà una sensazione di benessere e può portare anche all’euforia."

Alti livelli dell’endocannabinoide anandamide furono trovati in 24 giovani che correvano o andavano in bicicletta a una velocità moderata per circa un’ora, hanno scritto gli scienziati in un articolo per la rivista NeuroReport. Essi ipotizzano che le sensazioni di euforia dei corridori, spesso chiamate "runner’s high”, potrebbero non essere dovute, come si pensava, alle endorfine, ma agli endocannabinoidi.

Il Dr. Dietrich ritiene che il corpo rilasci cannabinoidi per far fronte allo stress prolungato e al dolore di un esercizio moderato o intenso. “Nessun altro studio ha mai considerato questa possibilità, per questo i nostri risultati sono così significativi”, ha detto Dietrich, che ha aggiunto che non ci sono segni che gli endocannabinoidi provochino alcun danno quando sono rilasciati durante uno sforzo intenso.

(Fonti: Reuters dell’ 11 Gennaio 2004, The Whistle - Giornale per lo Staff del Georgia Tech - del 15 Dicembre 2003)

USA: Considerevole aumento nel numero dei consumatori di cannabis medica

Cinque anni dopo che l’Oregon ha approvato la legge sulla marijuana medica, sembra che ci sia un boom. Da Ottobre 2003 a Gennaio 2004 il numero di persone che hanno la carta di identità di consumatore di marijuana medica è passato da circa 6.000 a 7.584. Da Febbraio 2003, il numero dei possessori della carta è aumentato di due terzi. Più del 0,2% della popolazione dell’Oregon (3,4 milioni) sono ora registrati come utilizzatori di marijuana medica.

Circa 4,600 oregonesi si sono registrati come “assistenti alle cure”, il che significa che essi hanno qualche responsabilità per il benessere dei pazienti, inclusa la coltivazione della cannabis per loro. Finora 1.280 medici partecipano al programma. La legge dell’Oregon è stata votata nel 1998 e attuata nel 1999. I pazienti qualificati pagano una tassa di 150 dollari allo stato per la domanda, e 100 dollari per il rinnovo annuale. Le persone a basso reddito pagano 50 dollari.

Secondo stime della California NORML il numero di pazienti in California che usano marijuana a scopo medico sotto la supervisione di un medico è raddoppiato fra il 2002 e il 2004, e ora supera i 75.000.

(Fonti: Associated Press del 10 Gennaio 2004, NORML del 15 Gennaio 2004)

Notizie in breve

USA: Alaska
I votanti dell’Alaska decideranno questo autunno se permettere agli adulti di possedere e usare marijuana in privato. I proponenti dell’iniziativa hanno raccolto abbastanza firme da porre la questione nelle votazioni statali del Novembre 2004. Nel 1998, i votanti dell’Alaska avevano approvato un’iniziativa che legalizzava l’uso medico di marijuana. Tuttavia, due anni dopo, avevano respinto un’iniziativa che avrebbe interamente legalizzato la droga. (Fonte: Reuters del 7 Gennaio 2004)

Spagna: Catalogna
Il governo catalano ha annunciato che permetterà la coltivazione di cannabis per la ricerca scientifica, una mossa a cui il governo centrale si oppone. Marina Geli, capo del Dipartimento della Salute della Catalogna, ha detto che la misura sarà limitata a “progetti della comunità scientifica”, per esempio ricercatori dell’Università di Barcellona, che vogliono usare la cannabis in uno studio clinico. (Fonte: El Periódico de Catalunya del 15 Gennaio 2004)

Venezuela: Decriminalizzazione del consumo di droghe
L’ultima riforma del codice penale includeva l’aumento delle pene per i trafficanti e la decriminalizzazione del possesso di droghe. Secondo il giornale El Universal la quantità tollerata di droga è equivalente al consumo medio di cinque giorni. (Fonte: www.bigleftoutside.com del 15 Gennaio 2004)

Scienza: HIV/AIDS
252 malati HIV sono stati intervistati dai ricercatori del San Mateo Medical Center, California, sul loro uso di marijuana. 23% ha riferito di aver fumato cannabis nel mese precedente. I benefici riferiti includevano il sollievo dall’ansia e/o depressione (57%), miglioramento dell’appetito (53%), piacere aumentato (33%), e sollievo dal dolore (28%). (Fonte: Prentiss D, et al. J Acquir Immune Defic Syndr 2004; 35(1): 38-45)

Scienza: Emicrania
Un nuovo studio ha guardato al possibile ruolo del recettore CB1 nella regolazione della tensione di certi vasi sanguigni cerebrali. L’endocannabinoide anandamide era capace di inibire la dilatazione dei vasi della dura madre [la più esterna delle meningi che avvolgono l’encefalo, NdT] provocata da diversi agenti, p.es. l’ossido nitrico. I ricercatori hanno concluso che i recettori CB1 sembrano coinvolti nei processi che provocano mal di testa e dilatazione dei vasi della dura madre. (Fonte: Akerman S, et al. J Pharmacol Exp Ther. 2004 Jan 12 [Pubblicazione elettronica anticipata rispetto alla stampa])

USA: Test per l’uso di droghe
Il governo federale pensa di rivedere il programma di test dei lavoratori per l’uso di droghe, includendo l’esame di capelli, saliva e sudore. I cambiamenti pianificati, attesi a lungo dall’industria dei test, si pensa che entreranno in vigore entro un anno per 1.6 milioni di dipendenti federali. (Fonte: Associated Press del 14 Gennaio 2004)

Scienza: Test per l’uso di droghe
In un nuovo studio è stato mostrato che l’esposizione dei capelli a fumo passivo di cannabis dà risultato positivo al test dei capelli. Le concentrazioni rilevate dipendono dalla concentrazione nell’aria, dalle abitudini di cura dei capelli, e dall’uso di cosmetici. L’esposizione al fumo di cannabis nell’ambiente può dare risultati falsi-positivi o falsamente aumentati nel test dei capelli. (Fonte: Thorspecken J, et al. Clin Chem. 2004 Jan 15 [Pubblicazione elettronica anticipata rispetto alla stampa])

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