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Bollettino IACM del 15 Luglio 2003

Scienza/USA: Pazienti con HIV usano la cannabis più per motivi psichici che fisici

Un’inchiesta epidemiologica del californiano San Mateo Medical Centre ha trovato che pazienti affetti da HIV fumano marijuana più per motivi psichici che fisici. Sono stati osservati 252 pazienti affetti da HIV, di cui 58 hanno ammesso di aver fatto uso di cannabis nelle ultime quattro settimane. Alla domanda sulle ragioni principali per usare la droga, la maggior parte hanno risposto citando diverse motivazioni. Il 57 % ha detto che fumava marijuana per ottenere sollievo dall’ansia o dalla depressione, il 52 % dalla nausea e dall’anoressia e il 28 % per alleviare il dolore.

La Dr. Cheryl Koopman, professoressa associata di psichiatria dell’Università di Stanford, ha affermato che molti dei suoi colleghi sono stati favorevolmente colpiti dai risultati dell’inchiesta presentati in maggio alla conferenza dell’American Psychiatric Association. “C’era un grande interesse”, ha dichiarato. “La ricerca infatti è carente per via dell’illegalità della marijuana. Noi non sappiamo se l’automedicazione è sistemica. Questo è un altro motivo per condurre su larga scala studi scientificamente rigorosi”.

Il San Mateo Clinical Centre è riuscito a completare un ciclo di sperimentazioni cliniche per studiare gli effetti medici della cannabis sui pazienti con HIV, ma il Dr. Dennis Israelski, ricercatore capo al Medical Centre, sta ancora negoziando per ottenere l’approvazione federale per altri due studi. Il primo ciclo di sperimentazioni si è incentrato sugli effetti della marijuana sulla neuropatia periferica, che consiste in quella grave dolenzia agli arti inferiori che può affliggere i pazienti affetti da HIV. Per le prossime sperimentazioni, l’équipe di ricerca del Medical Centre vuole espandere lo studio sino ad abbracciare i potenziali effetti su nausea, disturbi gastroenterici e sindromi cachettiche associate all’ HIV.

(Fonte: San Francisco Examiner del 12 giugno 2003)

USA: Medici californiani sotto attacco

I medici californiani che raccomandano la cannabis in base alla Proposition 215 (la legge californiana sulla marijuana medica) affermano di essere diventati il prossimo bersaglio degli oppositori dell’uso medico della cannabis.

Polizia, sceriffi e pubblici ministeri della California hanno sporto denuncia contro almeno nove medici, che sono attualmente sottoposti ad inchiesta dell’Ordine dei Medici dello stato. Secondo i dottori, neppure una delle inchieste è stata sollecitata da una denuncia sporta da un paziente, la famiglia di un paziente o da un professionista del campo sanitario. L’Ordine dei Medici sta attivamente esaminando le denunce sporte contro i dottori David Bearman, Frank Lucido e Mariam Fry. Le denunce a carico dei medici Tod Mikuriya e William Eidelman sono state depositate presso l’Ufficio del Procuratore Generale dello stato. Le denunce nei confronti dei dottori Stephen Ellis e Mike Alcalay sono state archiviate, mentre altre due, nei confronti di Robert Newport e Stephen Banister, sono in fase istruttoria.

Hallye Jordan, un portavoce del procuratore generale dello stato Bill Lockyer, ha negato che inchieste dell’Ordine abbiano per oggetto medici che hanno raccomandato la cannabis. “Non hanno niente a che fare con la marijuana medica” ha detto Jordan. “Queste inchieste riguardano semplicemente carenze nel procurare assistenza, diagnosi e cure mediche adeguate”. Robert Elsberg, ex-presidente della California Narcotics Officers Association, ha sostenuto che molti tutori della legge sono convinti che sia pazienti che medici abusino della Proposition 215.

Mikuriya ha sottolineato come l’Ordine dei Medici non abbia mai definito un parametro obiettivo di pratiche mediche per valutare pazienti che assumano cannabis terapeutica, esponendo così i medici a persecuzioni e indagini giudiziarie. In marzo Mikuriya ha sottoposto all’Ordine dei Medici una proposta in tal senso, senza però ottenere alcuna risposta. “Attualmente viviamo in uno stato di anarchia di funzioni”, ha affermato. Pazienti e medici corrono il rischio di essere sottoposti ad azioni arbitrarie da parte di dirigenti della polizia locali.

(Fonte: San Francisco Bay Guardian dell’11 giugno 2003)

Scienza/Canada: Cancellazione del primo studio canadese con cannabis fumata

La Community Research Initiative di Toronto (CRIT) ha annunciato il 19 giugno la cancellazione del primo studio clinico canadese per valutare gli effetti terapeutici della cannabis fumata; tale cancellazione è il diretto risultato della decisione di Health Canada di non rinnovare i fondi per il progetto.

Lo studio aveva lo scopo di stabilire se il fumo di cannabis è in grado di alleviare la nausea e il calo ponderale di cui soffrono varie persone affette da HIV/AIDS. La ricerca avrebbe dovuto iniziare la scorsa primavera come studio pilota con il coinvolgimento di un totale di 32 soggetti. “Health Canada ha appena annullato il finanziamento di un progetto di ricerca importante e pionieristico” ha spiegato Derek Thaczuck, presidente del comitato scientifico della CRIT. “Questo voltafaccia rispetto ai suoi impegni assunti in precedenza è sopravvenuto proprio nel momento in cui lo studio stava per cominciare a reclutare i primi pazienti ed in cui la stessa Health Canada va proclamando la necessità di studi scientifici ben condotti sugli effetti medici della marijuana”.

La CRIT non ha le risorse necessarie per continuare il progetto cannabis senza il sostegno finanziario di Health Canada. Questo studio rappresentava più di tre anni di sviluppo e pianificazione. Thaczuk conclude: “Ciò che fa più rabbia è l’abbandono di questo progetto proprio nel momento in cui tutto il lavoro fatto stava dando i suoi frutti”.

(Fonte: Canada NewsWire del 19 giugno 2003)

Notizie in breve

Canada: Prive di base legale le accuse di possesso di cannabis
Il giudice della Corte di livello superiore Steven Rogin ha ritenuto valida la decisione di una Corte di livello inferiore sull’infondatezza del divieto riguardante il semplice possesso di cannabis, data l’inadempienza del governo federale rispetto all’impegno preso nel luglio 2000 di promulgare una nuova legge sulla marijuana. In gennaio la Corte di livello inferiore aveva assolto un adolescente accusato di possesso di cannabis. La sentenza è stata confermata in appello dal giudice Rogin. Le autorità di polizia dell’Ontario hanno detto che non incrimineranno nessuno per possesso di cannabis sotto i 30 grammi finché il quadro legale non sarà chiarito. (Fonte: Canadian Press del 10 giugno 2003)

Scienza: La cannabis riduce la dose di oppiacei
Sono stati presentati, sul Journal of Pain and Symptom Management, tre casi di pazienti canadesi che soffrivano di dolore cronico (da sclerosi multipla, neuropatia da HIV, dolore postraumatico al dorso e agli arti inferiori), i quali sono stati in grado di ridurre considerevolmente le dosi di oppiacei mediante l’uso di cannabis. Il paziente affetto da neuropatia da HIV è riuscito a diminuire da 360 a 180 mg la dose giornaliera di morfina ad azione protratta nel volgere di quattro mesi, e addirittura a ridurla a zero nel giro di nove mesi. (Fonte: Lynch ME e Clark AJ. J Pain Symptom Manage. 2003 Jun; 25 (6): 496-8)

Gran Bretagna: Il Sativex commercializzabile entro la fine dell’anno
La GW Pharmaceuticals ha dichiarato il 19 giugno che il Sativex, contenente estratti di pianta di cannabis in toto, sarà commercializzabile dopo l’approvazione da parte della Medicines and Healthcare Products Regulatory Agency (MHRA) e dovrebbe essere disponibile su prescrizione entro la fine dell’anno. (Fonte: Times Ondine del 19 giugno 2003)

Economia: Dexanabinolo
La Pharmos Corporation con sede in Israele ha annunciato il 10 giugno di aver ricevuto dalla United States Patent and Trademark Office la licenza relativa alla registrazione del cannabinoide sintetico e non psicotropo dexanabinolo. La licenza copre i nuovi destrocannabinoidi sintetici sviluppati dalla Pharmos, che comprendono vari derivati del dexanabinolo e la loro applicazione nel trattamento delle alterazioni infiammatorie e neurodegenerative, dell’ischemia cerebrale, delle malattie immunitarie e del dolore. Il dexanabinolo è attualmente oggetto di investigazioni cliniche per il trattamento delle lesioni traumatiche del cervello, ma anche per la prevenzione dei disturbi cognitivi susseguenti la cardiochirurgia. (Fonte: Comunicato stampa di Pharmos del 10 giugno 2003)

Scienza: Sistema immunitario
Nuove ricerche hanno portato ulteriori dimostrazioni che l’immunomodulazione prodotta dai cannabinoidi coinvolge molteplici meccanismi, che sembrano sia dipendenti che indipendenti dai recettori cannabinoidi. (Fonte: Faubert Kaplan BL, et al. J Pharmacol Exp Ther. 2003 Jun 12 [anticipazione elettronica di pubblicazione cartacea])

Scienza: Iperemesi
E’ stato dimostrato che gli effetti antiemetici del THC sul vomito da cisplatino indotto nel furetto sono causati dall’attivazione dei recettori CB1 nel tronco cerebrale, nel cosiddetto plesso dorso-vagale. Il cisplatino è una sostanza usata nella chemioterapia del cancro e spesso causa gravi forme di nausea e vomito. (Fonte: Van Sickle MD, et al. Am J Physiol Gastrointest Liver Physiol. 2003 Jun 4 [anticipazione elettronica di pubblicazione cartacea])

Correzione: Pirosi gastrica
Nel Bollettino IACM del 25 maggio abbiamo riportato gli effetti del THC sul riflesso che può tradursi in reflusso di acido gastrico nell’esofago. Erroneamente abbiamo riportato che tale riflesso era attenuato dal THC in animali da esperimento. Il riflesso, invece, risultava aumentato d’intensità. (Fonte: Partosoedarso ER, et al. J Physiol 2003, May 16 [anticipazione elettronica di pubblicazione cartacea])

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