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Bollettino IACM del 29 Settembre 2005

IACM: notizie dalla Conferenza IACM 2005 presso l’Università di Leiden

Nei giorni 9 e 10 settembre la IACM ha tenuto la sua terza Conferenza sui cannabinoidi in medicina. Ecco alcuni estratti dalle presentazioni.

(1) Cannabis nella sclerosi multipla: ricercatori britannici hanno presentato i risultati di uno studio a lungo termine su un estratto di cannabis (Sativex) nella sclerosi multipla. I pazienti soffrivano di almeno uno dei seguenti sintomi: spasticità, spasmi, problemi alla vescica, tremore o dolore. Nello studio a lungo termine sono stati inclusi 137 pazienti (durata media: 434 giorni [minimo 21, massimo 814]); tale studio conseguiva a una sperimentazione acuta di sei settimane su 160 pazienti. Nello studio acuto la dose massima giornaliera consisteva in media in 37.5 mg di THC e CBD. 66 pazienti affetti da spasticità hanno completato 82 settimane di trattamento. Nello studio acuto il gruppo presentava all’ingresso una spasticità media, calcolata sulla scala analoga visuale, di 69.5 punti, ridotta a 34.2 all’ingresso nello studio a lungo termine e si assestava a 31.8 dopo 82 settimane. Lo studio dimostra che i benefici effetti della cannabis sulla spasticità nella sclerosi multipla sembrano mantenersi nel corso del trattamento a lungo termine, senza andare incontro a fenomeni di tolleranza. (Estratto da Robson et al.)

(2) Cannabis nella neuropatia: ricercatori dell’Università di California hanno presentato i risultati di uno studio clinico di cannabis assunta per inalazione in 50 pazienti affetti da neuropatia periferica dolorosa correlata all’HIV. 25 partecipanti allo studio fumavano una sigaretta di cannabis e altri 25 una sigaretta di placebo, tre volte al giorno per cinque giorni . 13 dei 25 pazienti cui erano state assegnate le sigarette di cannabis hanno riferito una riduzione del dolore maggiore del 30%; lo stesso hanno riferito solo 6 dei 25 dell’altro gruppo. La riduzione del dolore era dunque maggiore nel gruppo cannabis (34%) che nel gruppo di controllo (16.7%). I ricercatori hanno concluso che l’ampiezza della risposta del dolore neuropatico è analoga a quella indotta dal gabapentin, farmaco largamente utilizzato per la neuropatia HIV-correlata. (Estratto da Adams et al.)

(3) Cannabidiolo (CBD) nella schizofrenia: ricercatori dell’Università di Colonia hanno presentato i risultati di uno studio che paragonava gli effetti del CBD e della sulpiride (un antipsicotico ben collaudato) in 42 pazienti affetti da schizofrenia acuta. Alla metà dei pazienti sono stati somministrati 800 mg di CBD orale al giorno per quattro settimane. Il CBD ha significativamente ridotto i sintomi psicopatologici della psicosi acuta, se confrontati a quelli iniziali. Non si è osservata una differenza statistica per quanto riguarda l’efficacia del trattamento rispetto al gruppo di controllo. Il cannabidiolo però ha causato significativamente meno effetti collaterali dell’amisulpiride. (Estratto da Leweke et al., comunicazione personale)

(Fonte: libro degli estratti scaricabile dal sito IACM www.cannabis-med.org)

USA: l’uso di cannabis da parte dei giovani non è aumentato negli stati che hanno legalizzato la cannabis terapeutica

I dieci stati che hanno approvato l’uso terapeutico della cannabis nell’ultimo decennio hanno osservato un marcato declino dell’uso di cannabis fra gli adolescenti, secondo un recente studio finanziato e pubblicato a cura del Marijuana Policy Project. Gli autori Mitch Earleywine, professore di psicologia all’Università Statale di New York e Karen O’Keefe, analista legislativo del Marijuana Policy Project, hanno analizzato statistiche federali e statali per formulare il loro rapporto.

Benché il dibattito sulla cannabis terapeutica sia spesso offuscato dalle preoccupazioni sul presunto aumento del consumo giovanile, il rapporto non sembra confermare queste supposizioni. Lo studio infatti dimostra che riduzioni diffuse dell’uso di cannabis si sono verificate generalmente in ugual proporzione in tutti gli stati, ivi compresi quelli che ne permettevano l’uso terapeutico. I principali risultati dello studio sono: non c’è alcuno stato che, dopo aver approvato una legge sull’uso medico della cannabis, abbia registrato un incremento generalizzato dell’uso giovanile di cannabis dal momento dell’approvazione della legge. Anzi, il declino dell’uso giovanile di cannabis negli stati che ne permettono l’uso terapeutico è leggermente maggiore del declino osservato a livello nazionale.

Negli Stati Uniti, a raffronto con il 1996, circa il 43% in meno dei tredicenni ed il 9% in meno dei sedicenni hanno riferito nel 2003 di aver consumato la droga nei 30 giorni precedenti. In California, dove l’uso terapeutico è stato permesso nel 1996, l’uso di cannabis nel mese precedente si è dimezzato fra i tredicenni e si è ridotto di un quarto nei quindicenni. Altri stati con leggi che prevedono la cannabis terapeutica hanno anch’essi registrato riduzioni di vario grado nell’uso giovanile di cannabis.

Gli autori del rapporto hanno notato che, contrariamente a pregiudizi diffusamente citati, gli adolescenti potrebbero in misura crescente considerare la cannabis “un trattamento per malattie gravi che ne richiede una cauta e attenta utilizzazione, piuttosto che un oggetto di svago.” Tom Riley, portavoce del Federal Office of National Drug Control Policy, ha affermato che la diminuzione del consumo giovanile di cannabis a livello nazionale è attribuibile alla campagna pubblicitaria federale anti-droga degli anni passati e che tutti gli americani “dovrebbero rallegrarsi che l’uso giovanile di droga si sta riducendo.”

(Fonti: United Press International del 7 settembre 2005; Los Angeles Times dell’8 settembre 2005)

Canada: il ministero della sanità vuole portare la cannabis nelle farmacie l’anno prossimo

Il piano a lungo dilazionato del ministero della sanità canadese di vendere cannabis certificata dal governo nelle drogherie sembra essere stato ripreso per essere realizzato all’inizio del prossimo anno. Il progetto pilota prevede di fornire alcune farmacie di scorte di cannabis terapeutica finalizzate all’uso di pazienti autorizzati, facendo così del Canada il secondo paese al mondo, dopo l’Olanda, a consentire la vendita di cannabis nelle farmacie.

Il dipartimento sta selezionando un gruppo di farmacie urbane e rurali per dare avvio al progetto pilota nel primo trimestre del 2006, ha affermato il portavoce Christopher Williams. “Idealmente, vorremmo realizzare il progetto in più di una provincia” ha detto Williams in un’intervista. Un documento interno del ministero della sanità canadese afferma che potrebbero volerci fino a tre anni per realizzare un programma di distribuzione nazionale alle farmacie.

Attualmente, 943 persone sono autorizzate a possedere cannabis per patologie mediche, una volta che un medico abbia indicato che i rimedi tradizionali sono inefficaci. Di queste, 695 hanno il permesso di coltivare la pianta per conto proprio, mentre il ministero ha autorizzato 77 coltivatori a produrla per altri pazienti. Molti fra i pazienti autorizzati ricevono la cannabis dal ministero della sanità. Sacchetti da 30 g di infiorescenze secche costano 150 dollari canadesi (circa 100 €)

(Fonte: Canadian Press del 13 settembre 2005)

Notizie in breve

IACM: Roger Pertwee nuovo presidente
Il Dr. Roger Pertwee, professore dell’Università di Aberdeen (Scozia) è stato eletto nuovo presidente dell’IACM; il passaggio delle consegne dal Dr. Raphael Mechoulam, che era stato presidente nei due anni precedenti, al Dr. Pertwee è avvenuto nel corso della Assemblea Generale dell’IACM del 9 settembre.

Gran Bretagna: malattie respiratorie
Ricercatori dell’Imperial College di Londra stanno cercando volontari per verificare se un estratto di cannabis (Sativex) può essere usato per alleviare la sensazione di dispnea indotta da varie malattie respiratorie. L’équipe sta cercando volontari di età compresa fra i 50 e i 70 anni, che non abbiano difficoltà respiratorie. Lo studio impegnerà le mattinate di due giorni differenti , durante le quali i volontari saranno collegati a un circuito per regolare e misurare la loro respirazione. Lo studio sarà condotto presso il Charing Cross Hospital di Londra ovest. Gli interessati che volessero partecipare allo studio sono pregati di chiamare il n° 020 8846 1234 per registrare il loro nome. (Fonte: Science Daily Magazine del 4 settembre 2005)

USA: cannabis terapeutica e posto di lavoro
I giudici della California e dell’Oregon stanno decidendo sul problema se i datori di lavoro hanno o meno il diritto di licenziare impiegati autorizzati a usare cannabis a scopi medici risultando positivi alla cannabis nei controlli per l’assunzione di droghe. La Corte Suprema dell’Oregon ha dichiarato che revisionerà la sentenza di una corte d’appello in base alla quale i datori di lavoro dovrebbero permettere che i loro impiegati utilizzino la cannabis terapeutica. In contrasto con tale sentenza, una corte d’appello californiana ha sentenziato il 7 settembre che licenziare un impiegato che risulta positivo alla cannabis non costituisce violazione della legge, anche se l’impiegato stesso è in grado di dimostrare che usa la cannabis per scopi terapeutici. (Fonti: Associated Press del 15 settembre 2005, Metropolitan News Enterprise dell’ 8 settembre 2005)

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Conferenza IACM 2022

La 12a Conferenza IACM sui cannabinoidi in medicina si terrà il 20 e 21 ottobre 2022 insieme alla SSCM svizzera a Basilea/Svizzera.

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